10 Aprile 2011, 15.00
Pensieri

La fantasia dei fanciulli

di Itu

...e se verrŕ la guerra marcondiro ndiro della...

Sono rimasta piacevolmente colpita ,leggendo un blog di genitori, dalla considerazione “I figli sopravvivono all’infanzia perché hanno fantasia”.
Mi rassicura degli sbagli fatti con i miei figli, di quelli dei miei genitori e avvalla quella teoria che vuole le nascite talmente forti e resistenti perché il figlio vuole la vita e i genitori semplicemente accolgono.
 
Non so se posso fidarmi del tutto di questa strada però negli anni ho sperimentato che il talento dei nostri figli si prende gioco dei nostri intenti, magari proprio perché le nostre strade sono diverse già dal taglio del cordone ombelicale, il tempo universale si scontra con la fretta di un vagito che vuole mangiare, che vuole sentire profumo e benessere intorno e che se ne frega dei conflitti.
Perché un bimbo ha la fantasia rischiosa che vola leggera sopra le cose.
 
La guerra è una cosa: guardavo alla tv immagini di bambini tra guerriglieri che pitturavano il loro viso di segni neri e rossi, che insegnavano loro il gesto delle due dita aperte in segno di vittoria.
Ridevano divertiti mentre intorno la guerra brucia e forse pensano che possono aggiustare tutto perché gli adulti sono così stupidi.
Come è possibile che vogliono la morte, perché affamare, perché sporcarsi, perché rompere le altalene del parco giochi con le bombe.
 
Che fatiche si sobbarcano gli adulti.
Basterebbe fare il gioco dell’anello, quel cerchio di bimbi incrociati seduti per terra a toccarsi con le ginocchia e quel bimbo al centro che consegna in segreto l’anello e quella corsa di recupero di postazione che libera l’ansia di quel dono.
I bambini lo sanno che non si può sempre vincere, l’età ci fa presuntuosi e dimentichi di quella meravigliosa fantasia, altrimenti che ce ne faremmo delle guerre?
I nostri bambini ci guardano, sono pure capaci di perdonarci, siamo noi che non sappiamo ricordarci della fantasia che ci ha portato fino al nostro tempo.
 
 


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