l'acqua cala ancora

Li sanno fare i conti in riva all’Eridio: in un paio di settimane il lago � calato di un metro tondo, tanto che da ieri � ormai sotto quota 366. Era stato “tirato su”, ma solo per una manciata di giorni, fino a 367, che � il massimo previsto dal Registro Italiano Dighe. Una limitazione dovuta ai ben noti problemi di sicurezza: a quella che da queste parti molti chiamano “palleofrana” che incombe all’uscita del lago, e per “colpa” della galleria “degli agricoltori” che dopo l’ennesima ristrutturazione non ha superato i collaudi. Eppure, con uno studio commissionato all’ingegner Luigi Natale, il Consorzio del Chiese di Bonifica di Secondo grado avrebbe dimostrato che la sicurezza idrogeologica del lago viene garantita lo stesso, anche se ci si avvicina al livello massimo d’invaso previsto dalla regola sperimentale che � 369,25. Tutto inutile insomma: al lago l’handicap di 2 metri e 25 in meno � rimasto gi� in partenza ed � cos� da quattro anni, e poi giu ancora un metro in soli quindici giorni, per met� mentre sembrava fosse tornato l’inverno, mentre pioveva e grandinava e certo non c’era bisogno di irrigare i campi. “Incredibile � commentano sul lago � se usano l’acqua in questo modo finisce che per la fine dell’estate ci restano solo i sassi”. E monta la rabbia, per una situazione che si trascina da anni e che � difficile anche solo da comprendere. Anche perch� almeno apparentemente a nessuno fa comodo che il lago d’Idro rimanga tanto basso da non poter mai uscire dal suo svaso naturale nemmeno se piove tanto, quando il Chiese di acqua ne porta dentro parecchia. Il mancato accumulo alla fine penalizza sia gli agricoltori che avranno meno lago da bere nei mesi estivi, e solo se i rivieraschi che se lo vedranno sparire di sotto i piedi in quattro e quattrotto. Ma soprattutto a rimetterci � l’Eridio, bene prezioso per tutti, che senza il suo svaso di superficie non riesce a ricambiare l’acqua che cos� tende ad imputridire. Pochi metri ormai separano la vita acquatica superficiale dal lago morto che sta sotto. Sembrava un’esagerazione alcuni mesi fa affermare che l’Eridio stava morendo. Non � cos�. Gi� prima che la Pianura annunci la sua grande sete, cosa che avviene ormai ogni estate ed i segnali ci sono tutti anche quest’anno, per il lago d?idro la situazione � grave. Intanto, il problema che rischia di diventare anche di ordine pubblico, � sempre pi� palesemente politico. A questo proposito non ci sono andati certo per il sottile i respondabili della Comunit� montana di Valle Sabbia che, dopo l’ultima riunione del Comitato che sovrintende la regolazione del lago, hanno deciso di non ripresentarsi ai prossimi appuntamenti: “E’ perfettamente inutile, solo dispendioso parteciparvi � hanno detto e scritto il presidente Pasini e l’assessore all’Ambiente Rovatti -, almeno finch� le riunioni saranno tenute dal Commissario Regolatore pro-tempore Ettore Fanfani. Con la sua relazione tecnica di rendicontazione relativa al 2005 e con i provvedimenti gi� presi quest’anno il Commissario ha dimostrato di voler interpretare ed applicare il regolamento di gestione del lago e del fiume Chiese a discapito esclusivo delle comunit� rivierasche”. “L’ing. Fanfani avrebbe dovuto garantire la tutela di tutti gli interessi � aggiungono -. Non l’ha fatto e noi auspichiamo la revoca dell’incarico e la sua sostituzione”. Ubaldo Vallini

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