09 Gennaio 2011, 13.12
Gavardo
Salute&Lavoro

12 manager a processo

di red.

Anche un gavardese fra i manager della Montedison di Mantova accusati di aver provocato la morte per tumore di 72 operai.


Ci siamo. I riflettori stanno per accendersi su uno dei processi più attesi degli ultimi decenni.
Sul banco degli imputati dodici tra ex manager e direttori di stabilimento della Montedison, accusati d'aver provocato la morte di 72 operai.
Tutti stroncati da tumore per la prolungata esposizione al benzene, all'amianto e ad altri innumerevoli veleni.
Il repertorio è agghiacciante: cancro al pancreas, mesotelioma pleurico, cancro al polmone, leucemie.
Sarà una battaglia legale senza esclusione di colpi.
 
In otto anni di indagini i sostituti procuratori Giulio Tamburini e Marco Martani hanno preso in esame oltre duecento decessi, ricostruita minuziosamente la storia aziendale di ognuna delle vittime, gli spostamenti nei reparti e le varie lavorazioni con le quali sono entrate in contatto.
Sono state inoltre raccolte decine di testimonianze ed eseguite approfondite perizie tecniche sugli impianti in funzione tra il 1970 e il 1989.
 
Migliaia di pagine di documenti che puntano il dito sugli ex dirigenti del petrolchimico tutti responsabili, secondo i magistrati, di non avere fatto nulla, pur conoscendo la pericolosità delle lavorazioni e delle sostanze, per salvaguardare la salute degli operai.
L'esercito di avvocati che scenderà in campo per difenderli dovrà cercare di smontare accuse gravissime: omicidio colposo e omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro.
Dall'aula magna dell'università i famigliari delle vittime potranno seguire in teleconferenza tutte le fasi del processo, che inizierà martedì alle nove e trenta in Corte d'Assise, quando le parti compariranno per la prima volta davanti al giudice Eleonora Pirillo.
 
Imputati
Ecco i nomi dei dodici imputati. Giorgio Mazzanti, 82 anni, amministratore delegato della Montedison dal 1970 al 1972, residente a Fiumicino; Pier Giorgio Gatti, 79 anni, amministratore delegato dal 1977 al 1981, residente a Montecarlo; Giorgio Porta, 74 anni, di Milano, amministratore delegato dal gennaio 1982 al 1985; Paolo Morrione, 73 anni, di Milano, amministratore delegato della Montedipe dal 27/2/1984 al 16/4/1986 e amministratore delegato della Montepolimeri dal 10/2/1982 al 31/12/1983; Riccardo Rotti, 81 anni, di Milano, presidente del consiglio d'amministrazione della Montedipe dal 7/1/1985 al 31/3/1989 e presidente della Montedipolimeri dal 13/4/1981 al 31/12/1983; Andrea Mattiussi, 75 anni, di Povoletto in provincia di Udine, amministratore delegato della Montedipe dal 16/4/1986 al 9/5/1989; Luigi Diaz, 79 anni, di Milano, amministratore delegato della Montedipolimeri dal 15/12/1980 al 10/2/1982; Amleto Cirocco, 82 anni, di Ferrara, direttore dello stabilimento di Mantova dall'1/3/1976 al 4/5/1980; Gaetano Fabbri, 76 anni, di Venezia, direttore della Montedison dal 5/5/1980 al 16/4/1984; Gianni Paglia, 67 anni, di Milano, direttore dal 17/4/1984 al 20/3/1988; Francesco Ziglioli, 66 anni, di Gavardo in provincia di Brescia, direttore dal 21/3/1988 al 15/2/1989 e infine Sergio Schena, 71 anni, di Mantova, direttore dello stabilimento dal 15/2/1989 al 9/5/1989.
 
La storia.
Due gli spunti che hanno fatto scattare l'inchiesta sul petrolchimico: uno studio epidemiologico di Paolo Ricci dell'Asl di Mantova e un esposto presentato alla procura dai consiglieri regionali Carlo Monguzzi e Giuseppe Torri.
Ma come ha fatto Ricci ad evidenziare il problema in Montedison?
Raffrontando l'insieme dei lavoratori dello stabilimento e la popolazione italiana nel suo complesso e tenendo conto del cosidetto effetto lavoratore sano. Molto semplicemente chi lavora non dovrebbe ammalarsi di più della popolazione globale che comprende anche gli anziani. Invece Ricci scoprì l'esatto contrario.
 
Nel 2001 fu perquisita le sede centrale dell'azienda a Milano e sequestrati migliaia di documenti.
Negli anni successivi, con un lavoro immane, furono recuperate tutte le cartelle cliniche degli operai deceduti e vennero avviate le consulenze mediche con il professor Tomatis, oncologo di fama mondiale, e quelle tecniche che dimostrarono le carenze dell'impiantistica.
 
Di Giancarlo Oliani da La Gazzetta di Mantova
 
Foto: Asbestos, self-portrait
www.theartofasbestos.com
 


Commenti:
ID6038 - 10/01/2011 09:49:00 - (Giachetti) -

Visto l'età avanzata di tutti gli indagati, anche se fossero riconosciuti colpevoli, nessuno di loro andrebbe a finire dietro le sbarre ...e nel frattempo qualcuno ha fatto pure la bella vita a Montecarlo.... Ma se ci son voluti 8 anni non discuto assolutamente l'operato dei magistrati.......

ID6040 - 10/01/2011 10:05:00 - (giovane) - ecco

Questa l'Italia..

ID6052 - 10/01/2011 23:23:00 - (ric) - quindi......

festeggiamo i 150 anni dell'Unità d'Italia? ghe pnse gnac!!!!!!!!!

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