22 Dicembre 2010, 07.00
Valsabbia
Banche

La Valsabbina prende CreverBanca

di red.

L'istituto di credito vestonese rileva dalla Cassa di risparmio di Ferrara il 69,75 per cento della spa veneta.

 
Un'operazione che concretizza un percorso avviato la scorsa estate e che è inserita nel processo di crescita e ulteriore sviluppo del gruppo bresciano. L'idea è quella di produrre nuove sinergie e consentire di sfruttare altre opportunità oltre i confini della provincia.
 
«Cassa di Risparmio di Ferrara e Banca Valsabbina - come spiega una nota congiunta - hanno ottenuto l'approvazione, dai rispettivi Consigli di amministrazione, per la cessione da parte di Carife dell'intera partecipazione, pari al 69,75% del capitale sociale, detenuta in CreverBanca spa; il resto delle quote è nelle mani di un gruppo di imprenditori. L'esecuzione del contratto è subordinata all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti».
 
CreverBanca ha iniziato a operare nel settembre 2003 e attualmente è attiva nella provincia di Verona, con 7 sportelli e 42 dipendenti.
Per Banca Valsabbina, presieduta da Ezio Soardi e diretta da Spartaco Gafforini, «l'acquisizione della partecipazione in CreverBanca costituisce un importante passo nella realizzazione del piano di crescita nelle aree limitrofe di suo riferimento».
 
La nuova realtà sarà radicata alla propria tradizione di banca retail con al centro la persona, «portatrice del valore del localismo, caratterizzato da un dialogo intenso e costruttivo con la clientela, dall'efficace allocazione delle risorse e degli investimenti e promozione delle relazioni di mutuo sostegno tra credito, imprenditoria e società civile».
 
L'operazione consente all'istituto di credito con sede centrale a Vestone, protagonista nel Bresciano con oltre 30 mila soci, 55 filiali, 400 dipendenti e un patrimonio di oltre 300 milioni, di mettere un altro piede "oltre confine", dopo l'acquisizione avvenuta nel Duemila della Cassa rurale di Storo, con i suoi 3 sportelli nella vicina provincia di Trento.
 
Fonte: Bresciaoggi
 


Commenti:
ID5740 - 22/12/2010 08:24:00 - (droscia) - Modello valsabbina: tante aspirazioni, qualche dubbio.

L'allargamento della rete di sportelli - fuori territorio - puo entusiasmare la governance della cooperativa, ma un po' meno i valsabbini, per le seguenti ragioni: territori diversi hanno esigenze diverse, vedi precedenti esperienze nel Trentino, grande e' bello ma non sempre e' conveniente (soprattutto in termini di risultati economici per i soci azionisti). Il modello di governance premia prevalentementei membri del consiglio, fra l'altro cooptati. I vantaggi del socio cliente stanno riducendosi, vedi costo del conto. L'efficienza dell'organizzazionenon mi sembra entusiasmante. Non mi allungo nei dettagli, ma penso sia possibile concludere che l'impressione sia: aver fatto un passo piu' lungo della gamba.

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