La Sabbio multietnica

Domenica 22 aprile si è svolta presso l’oratorio di Sabbio Chiese la prima “Festa dei popoli”, e a giudicare dall’affluenza di gente è stata senza ombra di dubbio un grande successo. Mentre Sabbio si sta preparando all’ormai imperdibile appuntamento con i sapori locali della partecipatissima “Sabbio con Gusto”, i sabbiansi, ma non solo, hanno avuto l’opportunità di gustare moltissime specialità provenienti da diversi stati e continenti: spostandosi armati di vassoio e forchetta tra i vari stand, infatti, è stato possibile passare dal Marocco alla Bosnia in pochi secondi. Oltre ad una differenza di sapori si era avvolti da profumi diversi ed inusuali e da un intrecciarsi di abiti e colori caratteristici dello stato di provenienza del piatto in questione.

Tutte queste specialità sono state preparate gratuitamente dalle varie comunità presenti a Sabbio Chiese e c’era l’imbarazzo della scelta. Oltre alla parte gastronomica erano presenti alcuni banchetti con prodotti dell’artigianato locale ed una mostra fotografica per permetterci di vedere una realtà raccontata molto spesso con i filtri dei mass media e da cui ne esce fuorviata.

Oltre alla lettura gastronomica della bella iniziativa c’è una lettura ancora più interessante ed incoraggiante: vedere seduti allo stesso tavolo italiani, tunisini, arabi, bosniaci, marocchini….. pranzare insieme è stato uno splendido esempio di integrazione. Vedere donne scambiarsi la ricetta del cous cous e quella della “polenta taragna” o assistere alla rituale preparazione del the alla menta sono possibilità che solo dieci anni fa ci sarebbero state precluse.
E’ un primo, piccolo, ma importante passo verso l’integrazione di persone provenienti da altri continenti nelle nostre realtà a volte restie ad accettare “il nuovo”, con un’immotivata paura di perdita di tradizioni. Rischio che non sussiste, anzi, si ha la possibilità di uno scambio di usi e modi di vivere differenti. In poche parole: non è certo la polenta taragna a rischio d’estinzione, piuttosto noi sapremo fare anche il cous cous e loro impareranno a fare la polenta.

Importante credo sia il dialogo, sgombro da pregiudizi di ogni sorta, e la ricerca delle affinità e non solo delle differenze. Parlando durante il pranzo con un immigrato questo mi diceva che i problemi della vita quotidiana sono gli stessi che abbiamo anche noi: mandare i figli a scuola, pagare la bolletta dell’acqua, avere un lavoro stabile… A volte aggravato dalle difficoltà di comprensione della lingua, soprattutto quando il gergo si fa tecnico, indispensabile per gli atti d’ufficio (poste, banche, uffici statali); gergo per la verità che a volte risulta incomprensibile anche per noi italiani.

Facciamo i complimenti a Sabbio e a quanti hanno avuto il coraggio di portare avanti questa iniziativa con ottimi risultati, e per avere prestato attenzione ad un tema a noi (redazione del Graffio e di vallesabbianews.it) tanto caro.
A buon rendere

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