Evade dal domicilio, minaccia e torna in carcere

È tornato in carcere S. A. il ventenne di Salò accusato di aver aggredito lo scorso 12 ottobre a Roè Volciano, assieme a uno zio, uno studente-lavoratore di Vobarno: un 23enne cui fu sottratta l’auto, una Fiat Panda, rinvenuta poi in fiamme. Il tutto per un banale colpo di clacson non gradito.

Il più giovane dei due presunti aggressori - lo zio è un 33enne della zona del lago - si trovava agli arresti domiciliari a Soprazocco di Gavardo, dalla quale è uscito, venendo meno alle stringenti prescrizioni del gip. Il 20enne, infatti, a seguito di una discussione avuta con uno dei vicini di casa, ha lasciato l’abitazione in cui era ristretto per pararsi fuori dalla porta dell’appartamento vicino: qui ha proseguito la lite iniziata poc’anzi, a quanto riferito ai carabinieri, producendosi anche in una serie di minacce.

Tanto è bastato perché i carabinieri della Compagnia di Salò, allertati dell’accaduto, inviassero immediatamente una pattuglia sul posto. I militari intervenuti hanno provveduto a denunciare a piede libero per minacce S. A. per il quale è scattata contestualmente l’accusa di evasione.
Immediata la revoca degli arresti domiciliari e il ritorno a Canton Mombello, dove è stato condotto dagli stessi carabinieri salodiani.

dal Giornale di Brescia

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