09 Settembre 2010, 16.18
Provincia
Funghi

50 casi di intossicazione in agosto

di red.

Tanti, troppi i casi nel Bresciano di persone che hanno dovuto ricorrere al Pronto soccorso a causa dell'avvelenamento da funghi. Verifiche gratuite in Asl.

 
Con le frequenti piogge di luglio e agosto, i funghi hanno proliferato nella provincia di Brescia.
Attenzione però a verificare bene che siano commestibili e che siano cotti correttamente. I numerosi interventi degli operatori in reperibilità micologica dell’ASL di Brescia nel solo mese di agosto hanno evidenziato che la popolazione non è ancora ben informata sui rischi connessi alla raccolta e alla cottura dei funghi.
 
50 nel corso del mese di agosto le persone intossicate (nessun bambino per fortuna) che sono dovute ricorrere alle cure dei medici del Pronto Soccorso, dopo aver mangiato funghi raccolti nei boschi.
Emergenze che hanno richiesto l'intervento dell’Ispettorato Micologico dell'Azienda Sanitaria Locale.
Tra il 18 e il 31 agosto sono stati 20 gli interventi degli operatori dell’ASL per accertamenti richiesti dalle strutture sanitarie.

Troppe intossicazioni
Il numero reale delle persone intossicate è probabilmente più elevato rispetto ai ricoveri, in quanto il ricovero non è sempre necessario o non viene registrato come forma di intossicazione da funghi.
Si è trattato, per fortuna, di intossicazioni non gravi, eccetto una, causata da un fungo, l’Amanita Phalloides, potenzialmente mortale, che si può confondere con il comune “prataiolo”, fungo commestibile molto frequente nella provincia.
 
La scarsa conoscenza dei funghi in molti casi porta a consumare specie velenose (molto consumato è il Tricoloma Pardinum, fungo non commestibile che i non esperti possono confondere con i porcini per le simili dimensioni), così come un consumo di eccessive quantità del prodotto oppure di esemplari troppo maturi, deteriorati o mal conservati (i funghi deperiscono molto rapidamente e sono in genere poco digeribili).
 
Occhio alla cottura
Tuttavia, tra le cause di intossicazione è di gran lunga la più frequente (almeno il 50% dei casi) l'ingestione dei normali funghi mangerecci, quando non sono trattati nel modo giusto; è il caso soprattutto dei chiodini (Armillaria mellea), che spesso fanno male perché chi li cucina non segue alcune precauzioni.
I funghi chiodini devono essere cotti a lungo (almeno 20 minuti), per eliminarne la tossicità, facendoli prebollire e buttando poi l'acqua, in modo da allontanare le sostanze che possono danneggiare l'organismo. Non tutti lo sanno e così un comune chiodino può risultare più insidioso, a volte, dell’Amanita phalloides.
 
I sintomi
In caso di intossicazione da funghi, il tempo che precede la comparsa dei sintomi (tempo di latenza) varia da qualche minuto ad alcuni giorni.
Quasi tutte le intossicazioni si manifestano con nausea, vomito, senso di gonfiore, diarrea e dolori; solitamente non c'è febbre.
In caso di malessere dopo il consumo di funghi occorre recarsi immediatamente all'ospedale, tenere a disposizione eventuali avanzi del pasto e dei funghi consumati e fornire indicazioni utili per l'identificazione delle specie fungine consumate e del luogo di raccolta.

Controlli a Brescia, Montichiari, Leno, Iseo e Salò
L'unico modo sicuro per stabilire la commestibilità di un fungo è quello di classificarlo: l'Azienda sanitaria locale della provincia di Brescia svolge un ruolo importante a tutela del consumatore con l'Ispettorato Micologico del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, attraverso il quale è possibile certificare la commestibilità e la qualità dei funghi raccolti dai privati cittadini, destinati all'auto consumo.
La certificazione dell'Asl viene rilasciata a titolo gratuito nei giorni e negli orari prestabiliti nelle 5 sedi dell'ispettorato Micologico di Brescia, Montichiari, Leno, Iseo, Salò, consultabili sul sito www.aslbrescia.it.
 
Il Centro Micologico vigila inoltre sull’attività di commercio dei funghi nell’ambito dei normali circuiti commerciali quali la vendita all’ingrosso, la vendita al minuto, la preparazione e confezionamento di funghi comunque condizionati.
Presso i Centri Micologici negli orari prestabiliti è garantita la presenza di un Ispettore Micologo qualificato, iscritto nell’elenco della Regione Lombardia.
I cittadini possono portare presso le sedi i funghi raccolti per la valutazione gratuita.

Nel mese di ottobre sono attese nuove fioriture di fungo chiodino.
L’ASL invita la popolazione a prestare la dovuta cautela, soprattutto nella cottura di questo tipo di funghi.
 
Fonte: comunicato stampa Asl
 


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