Una realtà tra luci e ombre
La collocazione periferica e la presenza di non pochi disagi non ferma la crescita demografica della Valsabbia. Ma il fenomeno, ancora una volta, riguarda essenzialmente solo il fondovalle, mentre le aree montane continuano a spopolarsi.
La situazione? Nel censimento del 1936 i valsabbini erano 47.824. Sono diventati 52.300 nel 1951; nel 1993 erano saliti a 56.400, toccando quota 58.579 cinque anni dopo.
E oggi (i dati sono aggiornati a fine 2006) i residenti sono 63.803, cresciuti dello 0,7% sullo scorso anno e del 33% rispetto al lontano 1936. Ma c’è un altro elemento rimasto costante: lo spostamento del baricentro territoriale verso la parte bassa del corso del Chiese.
In 70 anni si sono «materializzati» 15.979 valsabbini in più, mentre gli stranieri (il fenomeno si è manifestato nei primi anni ’80 del secolo scorso) sono oggi 6.316: quasi il 10 per cento dell’intera popolazione; con Odolo in testa (17,3%), Casto a ruota col (16,7%) e Bagolino in coda con uno scarso 2% di immigrati.
La distribuzione per sesso? In valle prevalgono di poco gli uomini (365 in più), presenza maggioritaria in ben 19 comuni su 25: le donne sono più numerose solo a Odolo, Treviso Bresciano, Pertica Alta, Gavardo, Roè Volciano e Villanuova.
In sintesi, ci sono quasi 16 mila persone in più a vivere nel territorio che si estende da Bagolino e Ponte Caffaro a Serle e Paitone. Ma in 8 paesi di montagna (da Bagolino ad Anfo, da Mura a Treviso Bresciano, da Lavenone e Capovalle, passando per le due Pertiche) si sono perdute quasi 3.500 presenze; corrispondenti a un calo medio del 30%.
In testa alla classifica negativa c’è Pertica Bassa, che si è quasi dimezzata passando dai 1.365 residenti del 1936 agli attuali 705. Poi arrivano Capovalle e Lavenone.
Nel 2006, i nuovi nati sono stati 686 contro i 535 decessi. Ma anche a fronte di questo bilancio positivo, in 8 realtà valligiane su 25 sono stati più numerosi i morti: è successo ad Anfo, Treviso Bresciano, Barghe, Lavenone, Gavardo, Vallio Terme, Bagolino a Capovalle.
Dicevamo della grande espansione del fondovalle e del prosciugamento della montagna. Da Lavenone a Bagolino si sono perse 1.570 unità in 70 anni (il 16,5%), mentre da Sabbio Chiese in giù, fino alla chiusura della valle, la popolazione è aumentata di 13.656 unità , ovvero del 55%.
I maggiori incrementi? A Villanuova, Sabbio Chiese, Odolo, Gavardo, Idro e Casto. Ma il record spetta a Paitone, che partendo dagli 884 abitanti del 1936 oggi ha raggiunto quota 1.875; più del doppio.
Massimo Pasinetti
Da Bresciaoggi
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