«Opere stradali a rischio in Valsabbia»

«Con i tagli contenuti nella proposta di manovra finanziaria rischiano seriamente di saltare opere stradali attese da anni e in alcuni casi già in fase avanzata di progettazione». È quanto afferma in una nota il consigliere regionale del Partito Democratico valsabbino Gian Antonio Girelli.

Sono in tutto 98 le opere che la Regione, stando a quanto comunicato alle Provincie, ritiene che rischino di non vedere la luce a causa dei tagli imposti alla Lombardia dalla manovra finanziaria nazionale.
In provincia di Brescia sono 17 le opere stradali a rischio: dieci in fase di progettazione, 4 con procedimento in fase avanzata e 3 nuove proposte avanzate dalla Provincia stessa.

«Si tratta di opere ricomprese nel capitolo viabilità – precisa Girelli –, che secondo la Regione dovrebbe essere decurtato per il 2011 di 55,5 milioni di euro e che mette a rischio opere per un ammontare di 864 milioni. Le notizie diffuse dalla Regione sono la dimostrazione di come la manovra così come concepita è inaccettabile».

In particolare per il territorio valsabbino a rischio sono i seguenti interventi: SS 237 Svincolo per Idro, opera prevista conclusa entro il 2013 con un costo di 4,5 milioni di euro; SS 237 Variante Barghe Vestone Idro sud ,opera prevista conclusa entro il 2014 con un costo di 75 milioni di euro. In questo caso si perderebbe l'importante compartecipazione della Provincia autonoma di Trento che ha già stanziato all’incirca il 50% del costo dell'opera; SP 669 Messa in sicurezza 1° lotto comune di Bagolino, opera prevista conclusa entro il 2012 con un costo di 1,5 milioni di euro.

«Ovviamente – commenta l'esponente del Pd – queste opere si uniscono alle altre 14 che riguardano la nostra Provincia e che per i rispettivi territori rivestono un’eguale importanza. È completamente irragionevole affrontare questa congiuntura economica e la necessità di ridurre la spesa pubblica tagliando risorse agli Enti locali, Regioni, Provincie e Comuni e cancellando importanti e fondamentali opere sui territori. Se si vuole e si deve risparmiare – ribadisce Girelli – lo si faccia sui livelli nazionali, sugli sprechi veri, sull'inutilità di alcuni Enti, non sugli investimenti, specie se riguardano zone montane che da anni patiscono un ritardo nell'ammodernamento delle proprie reti infrastrutturali».

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