03 Aprile 2007, 00.00
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Luigi Lucchini

Il cavaliere compra dai russi della Severstal

La Lucchini Sidermeccanica torna in mani italiane. La società rientrerà interamente sotto il controllo dei Lucchini dopo 2 anni di controllo russo.

La Lucchini Sidermeccanica torna in mani italiane. La società rientrerà interamente sotto il controllo dei Lucchini dopo 2 anni di controllo russo. Una bella soddisfazione per la storica famiglia bresciana dell’acciaio e, in prima battuta, per il capostipite Luigi Lucchini.

Il Cda della spa di Lovere, guidato dal magnate Alexey Mordashov del gruppo Severstal (che nel 2005 fa ha rilevato il 70% proprio delle attività Lucchini), ha vagliato diverse proposte e dichiarazioni di interesse rivolte al gioiellino bergamasco dove si sforna materiale rotabile per ferrovie e metropolitane oltre a getti e fucinati di grandi dimensioni.

Dopo le indiscrezioni di gennaio, in cui si paventava l’interessamento anche di alcuni fondi di private equity come Bridgepoint, Advent e Magenta, lo scorso 29 marzo è stata presa la decisione.

Tra le molteplici offerte, nazionali e internazionali, il Consiglio ha deciso di accettare l’offerta vincolante sottoposta da Sinpar spa, società che fa capo proprio alla famiglia Lucchini. In particolare, secondo quanto dichiarato dalla stessa società, l’offerta è stata giudicata adeguata anche rispetto alla valutazione richiesta a un esperto indipendente. In termini economici Lucchini ha messo sul piatto 215 milioni di euro: a tanto ammonta il valore di acquisizione basato sull’enterprice value.

L’importo - come spiegato in una nota - è pagabile entro trenta giorni dalla firma del contratto prevista per la fine del mese di aprile. Unico ostacolo da superare - se così può essere chiamato - l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte dell’Antitrust.

Lucchini Sidermeccanica ha chiuso il 2006 con un patrimonio netto contabile di 93,6 milioni di euro a fronte di un fatturato consolidato di 249 milioni. La più importante sede operativa è a Lovere, altre società industriali sono in Inghilterra, Svezia e Polonia. I dipendenti sono complessivamente 910.

È Giovanni Gillerio, amministratore delegato della Lucchini spa, a spiegare le ragioni dell’operazione che trova fondamento nella volontà di uscire da un settore non strettamente legato al proprio core business. Di più: cedendo Sidermeccanica, il gruppo concentrerà gli sforzi sul polo industriale di Piombino dove cadranno investimenti per centinaia di milioni di euro (235 mln, di cui 150 di tipo tecnico-produttivi e 85 per la tutela dell’ambiente).

Spetterà invece alla famiglia Lucchini sostenere e sviluppare Sidermeccanica per la quale, nel piano industriale dello scorso luglio, è previsto l’impegno di circa 30 milioni di euro per il periodo 2006-2008 anche per azioni di ripristino e manutenzione della capacità produttiva. Alcune tappe di questo percorso di crescita sono già state compiute, i vertici della società bergamasca hanno confermato l’attuazione del progetto.

Marco Taesi
Da Bresciaoggi


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