01 Aprile 2007, 00.00
Idro
Eridio

Il Comune mette il freno all’Enel

Un'ordinanza del sindaco impone di non rimuovere lo sbarramento al canale di derivazione. Oggi assemblea pubblica in piazza a Crone organizzata dal Coordinamento delle Pro loco.

L’amministrazione comunale di Idro, a sorpresa, prende una posizione decisa imponendo all’Enel, con un’ordinanza, di non rimuovere lo sbarramento in terra al canale di derivazione, fino a quando non sarà stata decisa la linea da tenere su un eventuale sbarramento definitivo. Il Consiglio comunale di Idro venerdì scorso è cominciato con un po’ di turbolenza. La maggioranza, presente con cinque consiglieri, non aveva i numeri per approvare il bilancio.

I due gruppi di minoranza, rappresentati da Cristiano Fanoni e Giuseppe Nabaffa, si sono consultati sulla possibilità di abbandonare l’aula e far saltare la seduta; ma ha prevalso il buon senso e l’attenzione ai problemi del lago, perché all’ordine del giorno c’erano importanti novità in merito all’Eridio. Infatti gli amministratori hanno presentato quattro atti che sicuramente modificheranno il panorama dell’Eridio nel prossimo futuro, una presa di posizione decisa che ha piacevolmente sorpreso tutti quei cittadini che avevano presidiato per un mese il Comune chiedendo l’ordinanza di chiusura della «Galleria degli agricoltori».

Il sindaco di Idro ha anticipato che spiegherà oggi, durante la terza pubblica assemblea, indetta dal Coordinamento delle Pro loco, il contenuto dell’ordinanza e degli altri tre atti. L’appuntamento è oggi alle 15 in piazza a Crone (in caso di pioggia al Centro scolastico polivalente) con l’assemblea che vedrà gli interventi del portavoce del Coordinamento delle pro loco, Gianluca Bordiga, l’avvocato Franco Mellaia e l’onorevole Camillo Piazza segretario della commissione Ambiente del ministero.
Durante il consiglio il sindaco Augusta Salvaterra ha ribadito il totale appoggio del Ministero all’amministrazione comunale.

L’ordinanza, come dicevamo, ingiunge all’Enel di non rimuovere lo sbarramento in terra che attualmente impedisce all’acqua di fluire nel canale, posizionato temporaneamente per consentire i lavori di manutenzione, «sino a nuova comunicazione da parte del Comune a seguito della conclusione e esito della Conferenza di servizio indetta allo scopo di esaminare ed approvare l’opera consistente in uno sbarramento fisso a quota 367,50 - 368 metri nell’opera di presa del lago…». Sempre all’Enel il Comune ordina il posizionamento di strumenti di misurazione dei volumi d’acqua derivati.

La Conferenza dei servizi è stata programmata per il 27 aprile, data in cui la Comunità montana dovrà ripresentare a tutti gli enti il progetto dello «stramazzo». Questa volta, forse, anche l’Enel non diserterà la riunione. L’altra presa di posizione riguarda l’intimazione alla regione Lombardia ad adeguare la regola di gestione del lago d’Idro nel rispetto del deflusso minimo vitale, come indicato più volte dal ministero dell’Ambiente.

Mila Rovatti da Bresciaoggi


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