17 Maggio 2010, 09.01
Anfo
Pro loco

«Senza polemica»

Spiegando il gesto con una lettera aperta ai concittadini, il presidente della Pro loco di Anfo rassegna le dimissioni.

«Senza intento polemico, semmai amarezza.
Questo è il racconto di una triste esperienza.
Se me lo pubblicaste, mi fareste una cosa gradita»
 
Lo facciamo volentieri e, solo per esigenze di impaginazione, siamo stati costretti ad una frettolosa e probabilmente imprecisa analisi semantica, nella sua accezzione sincronica, in seguito alla quale abbiamo lievemente modificato un paio di passaggi lessicali.
Ci scusiamo fin da subito con l'autore, convinti ad ogni modo che rimanga inalterato nel complesso il significato della missiva.

 
«Una piccola premessa. Questa, non vuole essere o suscitare polemica.
In un’istituzione democratica è giusto che i cittadini sappiano cosa succede nelle istituzioni e associazioni a cui delegano i loro diritti.
Detto questo, cari concittadini, con la presente consegno le mie dimissioni da Presidente della Pro Loco di Anfo.
Molti sono i motivi che mi hanno portato a questa scelta, ma sopratutto la mia incapacità di gestire la sequela di polemiche che hanno seguito la mia investitura.
Per dirla con le parole di Bertrand Russell, “questo è per cervelli più potenti del mioâ€.
 
Purtroppo, per deformazione personale, ho cercato di dare un significato chiaro a questa istituzione dai contorni sfumati, proponendo un’atmosfera di carattere “gruppale†che avrebbe affondato le sue radici nel volontariato e nell’apertura ad un maggior orizzonte culturale.
Le serate a tema a cui avrei voluto dare vita, sarebbero valse a questo fine. Il fatto di abitare in un piccolo paese non significa che si debba per ciò avere anche un immaginario delle stesse dimensioni.
Lascio la mia proposta di realizzare un sito internet per la Pro Loco minimale a chi mi seguirà (certamente più degno e capace di me).
Così, abbandono anche il progetto di fare della Pro Loco un’istituzione per il paese, indipendente dalle amministrazioni comunali con le quali si può convivere, esattamente come convivono con le amministrazioni tutte le altre istituzioni no-profit negli altri paesi.
 
Mi dispiace di aver deluso chi mi ha votato, credendo in me.
Una persona, da sola, non può far tutto.
Ringrazio pubblicamente, pertanto il sig. Dino Mafessoli che ha caldeggiato la mia nomina, il sig. Umberto Bonardi per le sue immeritate e grate parole e coloro che si sarebbero prestati alle mie iniziative: ovvero, la dott.ssa Daniela Tabarelli, la sig. Paola Bettini con la compagnia teatrale che rappresenta, il dott. Luca Bonini, i sigg. Gianfranco e Patrizia Seccamani, la dott.ssa Serena Bonardi e chi da lontano avrebbe gradito partecipare, come il dott. Roland Verra, intendente scolastico della provincia di Bolzano per la cultura ladina.
 
È mia intenzione anche cessare di essere socio della Pro Loco anfese, di non leggere ulteriormente il suo notiziario, né di collaborare in alcun modo ad esso o a qualsiasi attività legata alla Pro Loco di questo paese, ovviamente con l’eccezione di tutelare i miei diritti a seconda dei casi.
Un grazie anche a tutti coloro che hanno gentilmente contribito a rendere pubbliche queste mie note, di cui sono io l’unico responsabile.
Il fatto che delle persone abbiano appeso questa lettera non li rende perciò solidali con me. Mi assumo la piena responsabilità di quanto scritto e chiedo scusa se ho urtato qualcuno.
Non era mia intenzione. Auguro a tutti voi di trovare nella Pro Loco un partner con cui condividere i vostri sentimenti, i vostri ideali e le vostre esigenze, all’insegna di un dialogo paritetico.
 
Con stima e gratitudine,
Davide Bondoni
 


Commenti:
ID2162 - 17/05/2010 10:42:00 - (gmelzani) - Giancarlo Melzani, Vicepresidente Pro Loco

A botta calda desidero solo dare qualche precisazione personale: l'indicazione di Davide neopresdente della Pro Loco è stata sposata da tutti i (pochi) partecipanti all'Assemblea; le difficoltà emerse ai primi approcci riguardano sostanzialmente l'interpretazione del ruolo, e non tanto la validità di nuove iniziative. A mio (e di altri) parere il Presidente primus inter pares in un Consglio che decide a maggioranza secondo le linee dettate dall'Assemblea; Davide non è di questo parere, sulla base della lettera dello Statuto. La discussione potrebbe rimanere aperta, e personalmente ho pregato Davide di pazientare, e affrontare la situazione di momento in momento, pragmaticamente. Siamo alla prima riunione, l'Associazione ha funzionato bene o male finora in questo modo; e sicuramente ci sempre avvenuto su basi di volontariato, purtroppo un po' ristretto. Ma se tanti e validi paesani si rendono disponibili solo a collaborare "dall'esterno", che ci possiamo fare?

ID2166 - 17/05/2010 19:11:02 - (davidebond) - davide bondoni - PhD in Logic and Epistemology

Infatti, la questione non riguarda le iniziative. Su questo si può discutere volta per volta e non è/era mia intenzione di stravolgere un'istituzione che ha dato grandi risultati. Anzi, mi ero messo in gioco in prima persona per dare anche solo una veste più moderna al ricco patrimonio raccolto negli anni. Però, il nostro piccolo paese è diviso dalle polemiche e volevo puntare sulla chiarezza. Nel senso della non ambiguità (voi, purtroppo, avete cassato il mio riferimento alla logica fuzzy). Su questo e sul rispetto reciproco si può costruire. Rispetto della datità dell'altro. Ora, questo è un problema morale: può una persona rendersi responsabile per ciò che non ha deciso o fatto? Non mi sembra corretto. Io non voglio distruggere l'associazione, ma vorrei che mi si concedesse l'ultima parola (da statuto) almeno nelle questioni più delicate. Questo io chiedo e una risposta univoca alla domanda: x

ID2167 - 17/05/2010 19:23:51 - (davidebond) - davide bondoni - PhD in Logic and Epistemology

Chiedo scusa per il commento interrotto. Avevo esaurito i caratteri.Questo io chiedo e una risposta univoca alla domanda: x appartiene ad A? O x appartiene ad A, o x non appartiene ad A. Tertium non datur. Tutto il resto non è rilevante e si può discutere. Io non voglio/volevo fare il dittatore, ma riservarmi uno spazio per almeno oppormi a quanto trovo ingiusto. Le iniziative popolari non comportano tanto una questione morale (di solito), ma certe prese di posizione, sì. Altrimenti, si stralcia lo statuto e basta. Ho sempre insistito sulla necessità di fare gruppo e mi sono aperto anche a realtà che non gradivo.Comunque, al silenzio che è calato su di me da parte dei consiglieri, io rispondo con la mia sincera stima in tutti i membri dell'associazione. Forse sono IO la persona sbagliata. Tutto qui.

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