In secca il Naviglio accanto alla «Gavardina»

Il Naviglio in secca! I frequentatori stagionali del percorso vita-salute chiamato «Gavardina» (in altre parole la pista ciclopedonale che da Brescia sale a Tormini di Salò) da alcuni giorni sembrano indugiare preoccupati lungo le rive asciutte del canale bresciano per capire le ragioni dell’improvvisa «asciutta».
«Nulla di grave, né di straordinario - rassicura il geometra Piernicola Guerreschi, responsabile tecnico del Consorzio di bonifica del medio Chiese -. Anche quest’anno, come ogni anno - spiega -, l’acqua è stata tolta all’inizio del mese per consentire i necessari lavori di ordinaria manutenzione al letto e agli argini del canale, e garantire il massimo della sicurezza. Giovedì prossimo, salvo imprevisti, l’acqua tornerà a scorrere regolarmente».

Un evento atteso oltre che dagli agricoltori per l’irrigazione dei campi, anche dai pescasportivi , che quotidianamente gettano le loro lenze lungo tutto il corso del Naviglio, da Gavardo fin quasi alle porte della città, spesso riempiendo i loro carnieri. E naturalmente da frotte di ciclisti e pedoni, i quali, soprattutto nella bella stagione, lo costeggiano divertiti dal giocoso gorgogliare dell’acqua.

Ma il Naviglio grande bresciano significa anche energia. A Prevalle, ad esempio, è la forza motrice della centrale Asm di via Fucine che produce circa 3,5 milioni di kilowatt ogni anno, vale a dire l’equivalente del fabbisogno di 1.000 famiglie. Proprio in questi giorni, approfittando dell’«asciutta», l’Asm provvede ad alcuni lavori di consolidamento del canale di derivazione (rifacimento della pavimentazione e consolidamento delle «spalle»), e alla sostituzione della vecchia turbina che garantirà con la stessa portata d’acqua una maggiore produzione di energia elettrica.

Naviglio Grande è la denominazione del Naviglio Bresciano nel tratto Gavardo-Brescia. Trae circa la metà della portata del fiume Chiese all’altezza di Gavardo. Ha un’ampiezza media tra gli 7 e i 9 metri e una profondità superiore al mezzo metro. Dal Naviglio nascono diverse rogge che irrigano la bassa Valle Sabbia e le campagne di Castenedolo e Bedizzole. Fino al XVIII secolo l’ultimo tratto (da Sant’Eufemia alla città) non era coperto e giungeva fino alla zona di Canton Mombello (presso le mura venete), dove si trovava un porto e il canale emissario che a quel tempo era chiamato Vaso Naviglio, ora non più esistente. Attualmente, infatti, quello che resta del Naviglio Grande s’immette direttamente nel Garza.

Esseci dal Giornale di Brescia

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