Scuole gavardesi troppo piccole per l'utenza

Come tanti altri comuni bresciani, anche Gavardo sta vivendo negli ultimi anni una significativa fase di crescita demografica. Un fenomeno che nel solo 2006 ha portato i residenti dai 10.975 certificati all’inizio dell’anno agli 11.033 registrati allo scorso 31 dicembre.

Questo significa che il paese si arricchisce certamente di risorse, ma anche di problemi connessi con i servizi alla persona. Soprattutto perchè buona parte dell’aumento degli abitanti deriva dall’insediamento di stranieri, comunitari o meno, che alla fine dello scorso anno erano in tutto 1.222 (102 in più rispetto all’inizio del 2006), ovvero circa l’11 per cento dell’intera popolazione.

Dicevamo dei conseguenti problemi nel dimensionamento (maggiorato) dei servizi. I disagi derivanti dall’inadeguatezza delle strutture di interesse pubblico interessano direttamente le nuove generazioni, che necessitano di spazi adeguati nelle scuole. Spazi in cui ricevere un’istruzione adeguata; fondamentale tra l’altro per l’integrazione pacifica e paritaria fra etnie diverse che l’attuale modello di società globale (una diretta conseguenza dell’impostazione socioeconomica e culturale dominante, quella definita «occidentale») rende indubbiamente necessaria per il futuro.

Negli ultimi tempi, anche i cittadini del capoluogo e delle frazioni hanno espresso preoccupazioni in merito alla situazione delle strutture didattiche: lo si registra chiaramente dalle proposte e dai questionari elaborati da chi ha partecipato alle assemblee organizzate dall’amministrazione comunale in vista della preparazione del bilancio 2007.

Ma qual’è la situazione? Le condizioni più serie sono quelle in cui versa la scuola elementare pubblica «Monsignor Giovanni Ferretti», che fatica ormai terribilmente a contenere tutti gli studenti. La direzione è stata costretta a distaccare alcune classi nei locali della scuola media di via Dossolo, in attesa che si sblocchi la vicenda legata alla costruzione del nuovo immobile che ospiterà l’istituto primario.

Fino a oggi l’amministrazione comunale, preferendo non ricorrere a espropri, è rimasta bloccata da problemi di acquisizione del terreno. Ma pare che nelle prossime settimane si possa arrivare finalmente a una soluzione; anche se la certezza definitiva non c’è ancora.

Una notizia molto positiva arriva invece dalla scuola materna «Giovanni Quarena»: il progetto di allargamento è stato recentemente approvato, e adesso si attende il termine del bando che stabilirà quale impresa realizzerà l’opera.

In tutto, sulla parte più meridionale del giardino interno saranno edificati oltre quattrocento metri quadri di immobile, comprendenti due aule con i rispettivi servizi igienici, un locale per la mensa e lo spazio necessario per l’attività libera. Naturalmente tutti adeguati alle più moderne norme igieniche e di sicurezza.

«I lavori, del costo complessivo di circa 600 mila euro, verranno completamente finanziati dall’amministrazione civica attraverso un prestito obbligazionario attivato nel 2006 - spiega Guido Lani, assessore gavardese ai Lavori pubblici -, perchè lo stabile è di proprietà comunale, anche se la scuola è gestita da una fondazione. La nostra speranza è di riuscire a concludere l’ampliamento entro la fine del 2007».

È quindi un’opera molto importante quella che sta per partire, soprattutto in prospettiva; «perchè attualmente la situazione è ancora gestibile, anche se l’edificio è adeguato alle normative di alcuni anni fa e non a quelle più recenti - dice il presidente della scuola materna Sergio Franceschetti -. Ma guardando solo un po’ più avanti, anche per noi sarebbe diventato difficile affrontare la crescita di iscrizioni».

Oggi la materna intitolata a Giovanni Quarena ospita cinque sezioni di piccoli allievi, per un totale di 134 utenti (di cui 35 di origine straniera, con una significativa proporzione di poco superiore al 26 per cento), con cui operano quotidianamente dieci dipendenti. Tre dei quali assunti part time dalla fondazione che gestisce l’istituto.

Luca Cortini
Da Bresciaoggi

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