23 Marzo 2010, 09.47
Bagolino
Sentenze

Piano casa ante litteram

di val.

Un presunto abuso edilizio avvenuto 33 anni fa ha coinvolto nei mesi scorsi due vicini di casa, l'Amministrazione comunale di Bagolino ed il Tar.

 
Potrebbero chiamarsi Pietro e Paolo. Di sicuro sono due fratelli e posseggono una casa in via Monte Suello a Bagolino e sono i protagonisti, insieme all’amministrazione comunale bagossa e ai rispettivi avvocati, valsabbini anche quelli, di una curiosa vicenda giudiziaria.
Nei giorni scorsi, infatti, il Tar ha dovuto pronunciarsi sulla richiesta da parte dell’amministrazione comunale bagossa che venisse demolita parte della loro abitazione, a causa di un abuso edilizio che risale al 1977.
 
E il Tribunale ha dato ragione ai due fratelli, difesi dall’avvocato Rizzardi, condannando invece il Comune di Bagolino, che si è avvalso della professionalità dell’avvocato Bonomi e che a richiedere la demolizione era stato costretto, a risarcire i ricorrenti delle spese di lite quantificate in euro duemila.
Una vicenda che ha inizio 33 anni fa, dunque, quando i due fratelli hanno ottenuto dalla Commissione edilizia il permesso di alzare di 45 centimetri un muro per ricavare spazio in più all’interno di un locale di pertinenza della loro abitazione. Un procedimento che poi non era stato perfezionato oltre, ma i lavori erano stati fatti lo stesso.
 
Tutto è tornato alla luce alla fine dello scorso anno, quando un vicino di casa dei due fratelli, che con loro ha già in atto un altro contenzioso giuridico, ha rincarato la dose segnalando il vecchio abuso in municipio.
“La repressione degli abusi edilizi costituisce un atto dovuto per l’Amministrazione, la quale non gode di alcuna discrezionalità a riguardo” ha ricordato il giudice, che però ha rilevato come da parte del Comune nulla sia stato accertato dal Comune in ordine al prevalere o meno dell’interesse pubblico, cosa dovuta anche questa.
 
La decisione del Tar è dovuta però anche al fatto che l’abuso non era una nuova costruzione, ma una mera ristrutturazione.
Tanto più che “l’incremento volumetrico del bene è risultato essere inferiore alla percentuale che fa scattare gli estremi dell’opera soggetta a permesso di costruire”. Vicenda piuttosto complessa, quella andata in scena a bagolino nell’arco degli ultimi 33 anni.
Una sorta di “piano casa ante litteram” che ha il merito di darci un assaggio di quello che potrebbe accadere in un prossimo futuro fatto microristrutturazioni diffuse.
 


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