Fa discutere l’ordinanza (che tale non ) sulla chiusura anticipata di bar e discoteche sul Garda con divieto di servire alcolici dopo l’una.
Anche stavolta la protesta corre su Facebook. La piazza virtuale offerta dal social network più in voga del momento questa volta si scaglia contro l’ordinanza (che però non è tale) emanata dal vice prefetto vicario di Verona sulla limitazione degli orari di locali e discoteche e di somministrazione di alcolici nei paesi che si affacciano sul Garda.
Vari organi di stampa avevano dato la notizia di questa ordinanza, ma che ordinanza non è. Si tratta invece di una circolare con la quale si invitano i sindaci che hanno aderito al Patto per la sicurezza dell’area del lago di Garda a disporre in via sperimentale fino a fine aprile nuovi orari per bar e ristoranti. I titolari dovrebbero cioè chiudere alle ore 2, salvo deroga alle 3 per particolari ricorrenze, mentre verrebbe introdotto il divieto di somministrare bevande alcoliche e superalcoliche dopo l’una.
La notizia ho sollevato una ridda di polemiche in particolare fra gli esercenti che – dicono – soprattutto in questo periodo di crisi e con la stagione che sta per partire, li penalizzerebbe.
I sindaci dei comuni gardesani della sponda bresciana sono in attesa di chiarimenti da parte della Prefettura di Brescia.
E intanto su Facebook è stato aperto un gruppo denominato “Contro la nuova ordinanza dei Comuni del Lago di Garda su orari e somministrazione” che ieri sera contava già più di 1.200 adesioni da parte soprattutto di giovani contrari a queste limitazioni, ma anche di proprietari di vari locali della zona.
Fra i commenti, dove non mancano gli insulti, molti dicono che non è questione di orari, ma di educazione e di controlli, e che molti si sposterebbero magari nei paesi vicini, magari nei paesi della bassa Valle Sabbia, dove l’ordinanza non è in vigore.
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