31 Gennaio 2010, 15.36
Odolo
Lettere

Le spiegazioni di Tomasi

Sul caso di Odolo, il diretto interessato Antonio Tomasi ci ha scritto una lettera, la pubblichiamo volentieri

 
Egregio direttore,
la decisione delle dimissioni dal gruppo Ascoltiamo Odolo con il quale ho condiviso metà del cammino amministrativo, e del quale non rinnego assolutamente nulla, non é stata una decisione facile ne tantomeno presa come si suol dire a cuor leggero, anzi.
Essa arriva dopo lunga riflessione e con tanto rammarico per un progetto condiviso portato avanti con entusiasmo e che poteva arrivare alla fine naturale senza strappi o defezioni.
 
Come giá evidenziato, le diversitá di vedute tra i singoli non devono scandalizzare nessuno, per me il confronto, la difesa delle proprie idee e diversitá, altro non sono che il vero succo della democrazia.
Non nego che questa mia diversità, il mio confrontarmi, forse il tono di voce che mi fa magari apparire arrogante non giova alla mia causa e di questo mio difetto non posso che fare pubblica ammenda.
Non ho mai fatto mistero di questo mio limite ma sia il sindaco che il resto del gruppo hanno sempre soprasseduto e si é veleggiato in tranquillitá.
 
Ora illustrati sommariamente i miei deficit cerco di sintetizzare le motivazioni politiche che mi hanno portato alle dimissioni.
L'ultima vicenda come già ricordato è quella dell’adesione al Consorzio di polizia della Valle Sabbia alla quale ero contrario e della quale non vedo che svantaggi per il comune di Odolo, ma ancora di più non condivido la metodologia con la quale si è voluta portare avanti la stessa.
Mi sono illuso che una questione così importante, di competenza del consiglio comunale, fosse oggetto di confronto e di valutazione dei capigruppo, anche quelli della minoranza che comunque dovrebbero essere informati, sentiti nelle loro istanze e comunque coinvolti.
 
Così non é stato anzi la Giunta municipale ha presentato ufficialmente al gruppo la sua decisione di aderire al consorzio il giorno 22-gennaio-2010 con 4 giorni di anticipo sulla discussione in Consiglio comunale, considerati il sabato e la domenica.
Non deve stupire allora il fatto che il sottoscritto così come altri tre colleghi della maggioranza rifiutavano almeno a parole e senza la presenza fisica del sindaco: quello che appariva come un pacchetto (prendere o lasciare).
 
Si badi bene che sul tappeto vi era un'alternativa proposta da un assessore che ritenevo e ritengo ancora, fosse la via maestra per una soluzione ottimale del problema, e che era condivisa anche dai presunti dissidenti.
Per la cronaca questa soluzione era di accettare la richiesta avanzata dal nostro vigile urbano per una collaborazione con orario ridotto e affiancare un altro operatore con la stessa modalità. Non si é voluta nemmeno discutere questa eventualità e questo crea quantomeno una sorta di imposizione da parte della Giunta che non é accettabile in quanto a deliberare deve essere il Consiglio.
 
Al sottoscritto viene rimproverato (devo dire a ragione, di vivere poco la vita del municipio) ma questo il sottoscritto lo aveva già dichiarato a suo tempo quando volontariamente si chiamò fuori dai papabili aspiranti ad un assessorato, malgrado il lusinghiero risultato personale ottenuto potesse legittimare tale aspirazione.
La mia condizione di lavoratore dipendente non mi permette di conciliate la vita amministrativa a tempo pieno con il lavoro che è la mia unica fonte di reddito.
 
Ho chiesto al sindaco di indire qualche riunione di giunta alla sera per permettere anche a me di sentire, di partecipare in maniera più attiva e concreta alle problematiche amministrative e la risposta e stata solo un silenzio assordante.
Quando un consigliere viene svuotato di ogni possibilità di incidere sulla linea amministrativa e ancor di più quando esso e stato incaricato di fare il capogruppo si potrà capire quanto la via delle dimissioni sia quasi una tappa obbligata.
 
Certo questa vicenda non e la sola che mi ha visto dissentire da un modo di amministrare che continuo a sognare diverso, altre cose in passato e altre in futuro mi vedranno su posizioni diverse ma certo le mie dimissioni un risultato lo hanno ottenuto e ne sono felice...
Poichè il vicesindaco (sig. Tolettini Piero) ha invitato tutta la minoranza presente in consiglio ad un tavolo comune per discutere di un problema sensibile (raccolta, gestione e costi della nettezza urbana) e, l’impressione che la minoranza abbia recepito l’invito è per me fonte di soddisfazione perché pur con la differenza dei ruoli questo e quanto io auspico per un modo di amministrare pacifico e con un solo obbiettivo... migliorare le condizioni di vita dei nostri amministrati.
Certo il risultato non e scontato, nessuno e infallibile ma quando c’è la buona fede e voglia di far bene quasi tutti gli obbiettivi diventano fattibili.
 
Cordiali saluti
Antonio Tomasi
 
Ps - Nel caso questa lettera possa apparire quasi come un testamento politico, le assicuro NON è così.
Io sono vivo e molto battagliero.
Porterò avanti tutte le istanze che la coscienza mi suggerirà. Rispettando il programma presentato a suo tempo ai cittadini odolesi e questo a prescindere da chi presenterà le proposte.
 


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