15 Dicembre 2009, 07.17
Valsabbia
Crisi

Valle Sabbia, occupazione a rischio

di Ubaldo Vallini

I "numeri" Fiom sull'utilizzo della cassa integrazione nel settore metalmeccanico indicano che per molte realtà siamo al lumicino

 
A partire dal mese di ottobre del 2008, quando la crisi economica ha cominciato a produrre i suoi effetti sull’occupazione, gli operai metalmeccanici valsabbini che hanno usufruito della cassa integrazione ordinaria sono stati 3.800; per 257 è scattata quella straordinaria, 257 sono a regime di «contratto di solidarietà», con una riduzione d’orario in media del 50%; 136 infine sono i lavoratori della valle che usufruiscono della cassa in deroga riservata alle imprese artigiane.
Ecco come sta andando in Valle Sabbia.
 
Dati Fiom
I dati sono riferiti solo al settore metalmeccanico e alle aziende con la presenza della Fiom Cgil, ma sono piuttosto rappresentativi di quello che sta accadendo lungo il corso del Chiese, una delle aree più industrializzate della nostra provincia, visto che si riferiscono a 5.163 dipendenti, che sono il 60% del totale dei lavoratori impegnati in questo comparto in valle.
«Si tratta di 58 aziende che rappresentano le realtà produttive da Prevalle a Ponte Caffaro, che in media hanno già usufruito per 28 settimane e due giorni della cigo» ci dice Armando Saiani, che per conto della Fiom ne sta seguendo le sorti.
 
La media del pollo
«Alcune imprese - continua Saiani - ne hanno fatto un uso limitato, attorno alle 8-10 settimane, altre sono già alle 52. Sono dati che ci preoccupano molto. A gennaio ci saranno alcune piccole aziende che non ripartiranno affatto e ce ne sono altre che in questa situazione non riescono nemmeno a prevedere a breve che futuro avranno».
La normativa prevede che le aziende possano utilizzare la cigo al massimo per 52 settimane in due anni, poi rimane solo la cigs buona per 12 mesi ogni crisi.
Per le imprese artigiane, invece, c’è la cassa in deroga per 12 mesi, poi si rimane a casa.
 
Urgono interventi a livello nazionale
«A livello nazionale - aggiunge l’operatore Fiom - abbiamo chiesto di prolungare sia la cassa ordinaria che quella in deroga, ma non abbiamo ricevuto risposte. Messa così, la situazione è piuttosto grave e tutto rischia di precipitare in pochi mesi».
Fra le realtà produttive che reggono meglio sembra esserci Fondital, che è riuscita a limitare il ricorso alla cigo a 120 più 600 dei 720 dipendenti, rispettivamente per 6 e per 4 settimane.
Le 52 settimane di ammortizzatori sociali ordinari sono stati già richiesti dalla Pedrotti di Gavardo, che impegna 65 addetti, e dalla Brass Tecnology di Bione, dove lavorano in sei, ma ce ne sono molte altre che vi si avvicinano.
Per non parlare della decina di aziende che già usufruiscono della cigs, alcune delle quali hanno già cessato l’attività.
 
A rischio anche le tredicesime
Saiani rincara la dose: «In questi giorni si sente dire in televisione di come verranno spese le tredicesime. Noi sappiamo che per il 50% dei lavoratori valsabbini di cui stiamo parlando, un accordo sindacale che prevede il mantenimento degli istituti non c’è. Vale a dire che sono a rischio non solo le tredicesime, calcolate solo sui giorni effettivamente lavorati, ma anche ferie, permessi e premi produzione».
 
«Contratti di solidarietà»
Fanno eccezione quelle realtà che sono riuscite ad avviare contratti di solidarietà per un buon numero di operai, vale a dire riduzioni di orario per tutti.
Fanno parte del «campione» Fiom valsabbino la Frascio di Lavenone, la Brc Rossetti di Casto, la Bieffe di Sabbio Chiese, la Valsabbia, la Otoci e la Iro a Odolo, la Metalfer a Roè Volciano.
«Va detto però - conclude Saiani - che ha senso ricorrere al contratto di solidarietà solo se in azienda c’è qualche cosa da fare, che permette di non scendere al di sotto del 50% delle ore lavorate».
 
 


Commenti:
ID1171 - 15/12/2009 19:10:00 - (Gino49) - Cassandre

Ma qualcuno con spiccato senso dell'umorismo continua a predicare: Italiani spendete pure allegramente che la crisi è solo un'invenzione di una parte della politica.

ID1172 - 16/12/2009 08:28:00 - (roberto74) - Crisi

Ne siamo sicuri della percezione reale della crisi? Provate a fare un giro domenica in ogni centro commerciale e ditemi se realmente non ci sono più soldi... oltre a spingere per passare le persone con le borse in mano cosa avevano? Nulla? Attenzione a non voler essere sempre troppo catastrofisti...

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