Sant'Antonio Abate chiede aiuto

A Casto la parrocchiale «ferita» dagli oltraggi del tempo e in parte anche dal terremoto è ormai quasi guarita. Ma dei 111.153 euro (più Iva) necessari, per Sant’Antonio Abate servono ancora 39.766 euro (sempre più Iva).

I soldi mancavano già in partenza, per una cassa parrocchiale che conteneva solo 21.100 euro. Ed allora il Consiglio parrocchiale e i sacerdoti don Bruno e don Pierangelo si sono rivolti alcuni mesi fa, con lettera aperta inviata all’intera comunità, alla generosità dei fedeli:

«Sono stati raccolti oltre 56.000 euro, 20.000 dalle ditte, altrettanti dai cittadini, 5.000 dal Comune e la stessa cifra dalla banca del paese, e 6.000 dalle varie iniziative solidali della comunità.

Ma ora - recita la nuova lettera, in arrivo in questi giorni nelle case dei castensi - serve un ulteriore sforzo da parte vostra, soprattutto da parte di chi non ha ancora preso in considerazione l’idea di contribuire per un bene che è di tutta la comunità».

La chiesa è stata sistemata, ed anche l’adiacente canonica (ambedue con i maggiori problemi nascosti nel tetto, che aveva urgente bisogno di manutenzione, ma con anche problemi nella cella campanaria, e con crepe che, ora sistemate, causavano infiltrazioni sul soffitto). Nelle casse della parrocchia di Sant’Antonio (Casto), San Bernardino (Malpaga) e San Lorenzo (Alone) c’erano poco più di 21.000 euro, un sesto dell’intera spesa.

«Ringraziamo tutti coloro che fino ad oggi hanno contribuito, compreso chi, con mercatini, vendite, canti della Stella ed altro, si è ingegnato».
«Ricordiamo - conclude la lettera, che sul retro fornisce un elenco dettagliato dei lavori compiuti, delle spese sostenute e delle entrate registrate che poi ci sarà da metter mano anche alla chiesa di S. Bernardino di Malpaga. Qui arriveranno aiuti anche da parte dello Stato, ma non saranno sufficienti». Inevitabile dover dunque ricorrere di nuovo alla generosità della comunità.

Massimo Pasinetti
Da Bresciaoggi

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