11 Marzo 2024, 09.15
Blog - Genitori e figli

Stalking, quando l'amore è persecuzione

di Giuseppe Maiolo

Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo


È notizia di qualche giorno fa il braccialetto elettronico “anti-stalking” disposto dalla Procura di Brescia per un ex-marito che perseguitava la ex-moglie. Un controllo in tempo reale dello stalker e soprattutto un recente dispositivo di aiuto alla vittima. Una possibilità che l’8 marzo appena ricordato non sia solo una abituale ricorrenza ma un impegno concreto nella lotta contro la violenza alle donne.

Lo stalking, che in inglese che significa persecuzione, è un’assillante molestia e una violenza psicologica fatta di attenzione ossessiva. La mette in atto di solito l’ex marito o il compagno abbandonato pedinando o minacciando la donna a cui infligge una vera e propria tortura psicologica in quanto colpevole di aver chiuso la relazione. Le radici di questo comportamento stanno nell’incapacità relazionale e nella difficoltà di quei maschi che non riescono a gestire un rapporto affettivo.

Anche se vi sono donne che esercitano lo stalking, è pratica al maschile e lo stalker è il maschio che non sa accettare l’abbandono, dal momento che considera la compagna di sua proprietà. Non sapendo riconoscerne i motivi della separazione la sottopone a “tortura”.

In uno studio di qualche anno fa è stato rilevato che sono più di 2 milioni le donne colpite dallo stalking quando manifestano l’idea di chiudere il rapporto. Lo stalker, nonostante possa apparire dominante, ha però marcati tratti di insicurezza ed è incapace di vivere una storia d’amore in modo maturo. Conserva un attaccamento piuttosto morboso alla partner da cui spesso dipende e la cui presenza è funzionale alla sua esistenza.

Non ha in senso stretto un profilo psicopatologico, anche se minaccia e molesta la vittima con messaggi anonimi con l’idea di sottometterla. Perché si sente lui offeso, vuole vendicarsi della compagna distruggendone l’onorabilità con diffamazioni e calunnie. Sembra vivere una normale vita sociale, ma a guardarlo bene presenta un’immaturità accentuata sotto il profilo dello sviluppo affettivo. Incapace di tollerare le frustrazioni, vive caso mai le relazioni amorose come qualcosa di totalizzante.

Per le donne è fondamentale difendersi dallo stalking ma soprattutto per quelle che avvertono il pericolo di un partner troppo geloso e possessivo è assolutamente necessario sappiano proteggersi.

Serve, a una donna, saper individuare precocemente le manifestazioni pseudo-affettive di un uomo il cui comportamento non mostra un amore equilibrato e maturo, ma un rapporto impastato di ossessioni e sospetto. Ogni qualvolta questa situazione si sviluppa, è necessario che la donna non taccia di fronte alle minacce nascoste e alle molestie insidiose e persistenti. Ed è pericoloso coltivare l’illusione che prima o poi le cose possano cambiare e il partner modifichi i suoi atteggiamenti.

Peggio ancora è rischioso tacere quando invece urge parlarne con qualcuno di affidabile per farsi aiutare, ad esempio, a rivolgersi a un Centro antiviolenza ed essere sostenute nel non accettare ricatti e vessazioni.

Giuseppe Maiolo
psicoanalista
Università di Trento
Docente di psicologia delle età della vita
www.iovivobene.it



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